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La storia del Gianduja...la famosa maschera piemontese

Nasce a Callianetto dall’ intuizione di due burattinai, Giovanni Battista Sales e Gioacchino Bellone. I due burattinai cominciarono la loro carriera a Genova, pur essendo torinesi, dove iniziarono a mettere in scena uno spettacolo il cui protagonista era un personaggio di nome Gironi. Gironi faceva satira sulla politica dell’ epoca.

Si da il caso che il potere politico fosse in mano al doge che si chiamava, appunto, Girolamo Durazzo e quindi il popolo se ne faceva beffe identificandolo con Gironi.

I due burattinai furono arrestati e le loro marionette bruciate.

Successivamente furono espulsi dalla città, tornarono a Torino e ricominciarono le repliche di Gironi.  Se non che (e colpo di scena) il fratello di Napoleone si chiamava appunto Girolamo.

Furono condannati pertanto a morte per avere tramato contro lo stato; furono rinchiusi nelle torri palatine ma da cui però riuscirono abilmente a fuggire.

Raggiunsero Asti e furono accolti dalla famiglia De Rolandis che li fece nascondere a Callianetto in una cascinetta tra i boschi detta “CHABOT” di proprietà dei conti D’Amico.

Dopo un primo momento di latitanza cominciarono a frequentare la “Piola” l’ osteria del paese dove nacque la marionetta di Giovanni della Douja ispirata ai tanti Giovanni, frequentatori del locale che amavano il buon vino e l’ allegria.

Infatti il nome Gianduja deriva da Giovanni e dalla famosa “Doia” cioè il boccale che conteneva il vino.

A tre secoli di distanza, il “ Ciabot d’ Gianduja “ continua ad ospitare gli amanti della buona cucina e della conviviali con grande soddisfazione della simpatica marionetta che occhieggia, sorniona, in effige, da quadri e statue grandi e piccole.

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